Gli appunti che seguono sono tratti dal manoscritto di una donna di nome Therese, che si è chiusa in una camera d’albergo per decidere se esiste dio. Dopo aver abbandonato albergo e manoscritto Therese è sparita; pubblichiamo alcuni dei suoi testi, leggermente rimaneggiati, nella speranza di ritrovarla.
> Qua sono disponibili le pagine pubblicate fino ad oggi.
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Non riesco ad andare in bagno per via del paradosso di Zenone.
Il paradosso è questo: Achille, il più veloce di tutti, deve raggiungere la tartaruga, la più lenta di tutti. Visto che l’eroe corre dieci volte più svelto della testuggine le concede, bontà sua, dieci metri di vantaggio. Quando Achille corre quei dieci metri la tartaruga percorre un metro; Achille percorre quel metro, la tartaruga percorre un decimetro; Achille percorre quel decimetro, la tartaruga un centimetro; Achille quel centimetro, la tartaruga un millimetro; Achille quel millimetro, la tartaruga un decimo di millimetro, e così via all’infinito; di modo che Achille può correre per sempre senza raggiungerla.
Adesso sono immobile, coi piedi all’interno di una mattonella, il computer in equilibrio su una mano, oscillo un po’. La mia stanza è troppo grande, arrivare alla porta del bagno è impossibile, raggiungere il wc pura follia, me la farò addosso.
Tutto dista infiniti passi. Ma né io, né Achille né la tartaruga possiamo fare 1/2, ⅓, ¼, 1/∞ di passo. Possiamo fare semplicemente un passo, il “passo” non è un numero, è indivisibile. E se lo divido non è un “mezzo passo”. O meglio: se lo divido una volta è un mezzo passo, ma se lo faccio mille, infinite volte non è un millesimo, infinitesimo di passo, diventa altro: il passo è incommensurabile. Se divido una goccia d’acqua ottengo due gocce, ma se continuo a separarle prima o poi non avrò dell’acqua, ma due atomi di idrogeno e uno di ossigeno. I regressi all’infinito sono dei fraintendimenti, perché molto prima dell’infinito le relazioni mutano qualitativamente e parlano d’altro. Ora appoggio il computer e vado in bagno, fanculo Zenone.
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La serie 1/2 alla enne converge a 1.
E’ come se lo spazio “fosse suddiviso” così.
E io concordo appieno.
Saluti