Nella grotta #4

“NELLA GROTTA” è un racconto in dodici parti di Wenzel Aar, illustrato da Vacon Sartirani. Pubblichiamo oggi il capitolo sesto e settimo, mentre gli arretrati sono disponibili qua.

Capitolo VI
Il fiore di carne.

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Nella grotta, il seme di un qualche frutto animale che a quanto pare dovevo avere ingerito durante uno degli ultimi pasti prima che le mie mani estranee mi uccidessero, e che chissà come era rimasto a vegetare in me per tutto quel tempo, mise le radici e germogliò nelle mie viscere. Nonostante avesse da bere, come me medesimo, null’altro che nebbia, il germoglio presto crebbe fino al punto da lacerarmi il ventre e, non appena fu in grado di farlo, strisciando come un verme e con penosissimi spasimi, ve ne uscì per radicarsi in un angolo della grotta particolarmente remoto e umido, dove subito sbocciò in uno splendido fiore di carne. Laggiù il fiore di carne passava il suo tempo raccontando, con voce e intonazione familiari, le innumerevoli e fantasiose storie di una principessa araba, le quali mi giungevano attraverso la grotta a volte tristi, a volte comiche, a volte cantate, a volte recitate e a volte solo narrate, e di cui io mi appassionai molto presto. Quando capii che la principessa, alla fine dell’ultima storia, sarebbe stata uccisa, decisi di tacitare il fiore di carne. Per fare ciò semplicemente cessai di ascoltarlo, di modo che in brevissimo tempo il fiore appassì e morì senza lasciare frutti né semi.

Capitolo VII
Genesi.

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La mia nuova testa e la mia nuova mente abbandonarono di punto in bianco il mio corpo e la grotta. Stettero via molto a lungo e, al loro ritorno, seppi da loro che avevano viaggiato fino agli albori della Terra. Dominando ere indisturbate, come divinità silenziose avevano assistito alla concrezione del globo a partire da masse gassose, avevano collaborato alla formazione dell’atmosfera e dei continenti, avevano contribuito alla genesi della grotta stessa e poi, com’erano d’accordo, appena prima che la vita potesse nascesse sulla Terra erano tornate entrambe da me nella grotta attuale. Con la vita, la mia nuova testa e la mia nuova mente non volevano averne niente a che fare, come mi spiegarono al loro ritorno.

[Continua…]

Basato su un racconto di Wenzel Aar, incisioni di Vacon Sartirani.