Tag: vanni santoni

Vanni Santoni (1978), dopo l’esordio con Personaggi precari ha pubblicato, tra gli altri, Gli interessi in comune(Feltrinelli 2008), Se fossi fuoco arderei Firenze (Laterza 2011), Terra ignota e Terra ignota 2 (Mondadori 2013 e 2014), Muro di casse (Laterza 2015), La stanza profonda (Laterza 2017, dozzina Premio Strega). È fondatore del progetto SIC (In territorio nemico, minimum fax 2013). Dirige la narrativa di Tunué e scrive sul Corriere della Sera.

Racconti

L’unica cosa da fare

Per il signor Ivo c’è ancora qualche piega. Un racconto di Luca Giommoni.

by Indiscreto 27/08/2018 Comments0

Racconti

L’asino dell’Orsi

Nel cortile dell’asino dell’Orsi si nascondono incubi per tutte le età. Un racconto di Ilaria Giannini.

by Indiscreto 24/08/2018 Comments0

Racconti

Lungo il fiume

Lungo il fiume, una colpa tira l’altra. Un racconto di Filippo Rigli.

by Indiscreto 15/08/2018 Comments0

Letteratura

Consigli di lettura natalizia

I consigli della redazione e amici su cosa leggere a Natale. Scritti da Giovanni Bitetto, Erik Boni, Andrea Cassini, Francesco D’Isa, Ilaria Gaspari,…

by Indiscreto 22/12/2017 Comments0

In libreria

L’impero del sogno

È appena uscito L’impero del sogno, il nuovo urban fantasy onirico di Vanni Santoni: eccone un estratto.

by Indiscreto 29/10/2017 Comments0

Casa Editrice Leo S. Olschki

Punto di riferimento per la cultura umanistica dal 1886

La casa editrice Olschki, nata a Verona come Libreria Antiquaria Editrice nel 1886 e trasferitasi a Firenze nel 1897, ha mantenuto invariato nel tempo il progetto che ha contraddistinto le scelte del fondatore, Leo Samuel Olschki: costituire uno dei più efficaci vettori per la diffusione del pensiero italiano nel campo delle scienze umane, a livello internazionale, garantendo sempre la disponibilità delle proprie pubblicazioni, a beneficio degli studiosi e delle istituzioni culturali e bibliotecarie.

Le scelte della casa editrice, uno dei rari esempi di azienda editoriale rimasta per oltre un secolo nella stessa famiglia, continuano a essere ispirate a criteri di rigore scientifico e di qualità tipografica. La sigla “dal cuore crociato e diviso”, come la definì Gabriele D’Annunzio, rappresenta un punto di riferimento per gli studiosi, i bibliotecari, gli istituti culturali e le università di tutto il mondo.